28 mag 2016

SUTRA DEL CUORE (PRAJNAPARAMITA) – LA TRADUZIONE DI THICH NHAT HANH

SUTRA DEL CUORE (PRAJNAPARAMITA) – LA TRADUZIONE DI THICH NHAT HANH

Il maestro zen Thich Nhat Hanh ha completato questa traduzione in inglese delSutra del Cuore l’11 settembre 2014, poche settimane prima di essere ricoverato in ospedale. Il testo è destinato a essere utilizzato sotto forma di canto nella pratica e nelle cerimonie di Plum Village, dove risiede la comunità dei monaci della tradizione di Thich Nhat Hanh stesso. Il testo può risultare di non facile comprensione, pertanto può essere utile leggere il commento di Thich Nhat Hanh che lo accompagna, scritto per spiegare i motivi della nuova traduzione. Si veda anche il commento di Shunryu Suzuki.

 

La comprensione profonda che ci conduce all’altra riva

Avalokiteshvara,
essendosi immerso nella pratica della comprensione profonda
che ci conduce all’altra riva,
all’improvviso scoprì
che i cinque skandha sono tutti ugualmente vuoti,
e con questa realizzazione
superò ogni sofferenza.

“Ascolta, Shariputra:
questo stesso corpo è il vuoto
e il vuoto stesso è questo corpo.
Questo corpo non è altro che il vuoto
e il vuoto non è altro che questo corpo.
Lo stesso vale per le sensazioni,
le percezioni, le formazioni mentali
e la coscienza.

Ascolta, Shariputra:
tutti i fenomeni portano il marchio del vuoto;
la loro vera natura e’ la natura
della non-nascita e non-morte
del non-essere e del non non-essere,
della non-impurita’ e della non-purezza,
della non-crescita e della non-decrescita.

Questo è il motivo per cui nel vuoto
il corpo, le sensazioni, le percezioni,
le formazioni mentali e la coscienza
non sono entità con un sé separato.

I diciotto regni dei fenomeni –
ovvero i sei organi di senso,
i sei oggetti dei sensi,
e le sei coscienze – a loro volta
non sono entità con un sé separato.
I dodici anelli della genesi interdipendente
e la loro estinzione, a loro volta
non sono entità con un sé separato.
La sofferenza, le cause della sofferenza,
la fine della sofferenza, il Sentiero,
la comprensione profonda e la realizzazione,
a loro volta non sono entità con un sé separato

Chiunque sia in grado di vederlo,
non ha più bisogno di realizzare nulla.

I Bodhisattva che praticano
la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva
non vedono più alcun ostacolo nella loro mente,
e poiché non esiste più
alcun ostacolo nella loro mente,
possono superare ogni paura,
distruggere ogni percezione erronea
e realizzare il Perfetto Nirvana.

Tutti i Buddha del passato, del presente e del futuro,
praticando la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva,
sono in grado di realizzare
l’Illuminazione autentica e perfetta.

Quindi, Shariputra, si sappia
che la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva
è un grande mantra,
è il mantra che più illumina,
il mantra supremo,
il mantra incomparabile,
la vera Saggezza che ha il potere
di porre fine ad ogni tipo di sofferenza.
Proclamiamo quindi
un mantra per lodare
la comprensione profonda che ci conduce all’altra riva:

Gate gate paragate parasamgate bodhi svaha!

[Traduzione in italiano di Diana Petech e Adriana Rocco]

Vedi anche:

Sutra del Cuore – Il commento di Thich Nhat Hanh

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