7 ott 2008

Dovrei pensare di più alla matrice. Nessuno potrà mai portarla via, o modificarla. E' immobile, immodificabile, anche se sempre cambia, e non è mai la stessa. Tutto cambia, anche se tutto resta sempre immutabile. Questo è Dio. Noi siamo fatti di Dio.
La morto ne ekzistas, la vita esiste, con le sue contraddizioni! Io infatti posso essere nur vivulo! Mi ne povas esti mortulo. Sono gli altri che mi vedranno mortulo. Io non mi ci vedrò mai! Sembra una stupidaggine, ma è così. Perché dunque dovremmo aver paura della morte? Tanti asseriscono, iomete superficialmente: kiam venas la morto, mi ne estas, e quando io ci sono, ne estas la morto! E' vero! Io ho sofferto molto per la perdita di mio padre, perché, erare, credevo che si fosse spezzato la fadeno che mi collegava alla vita! alla catena della vita, e che quindi io mi trovavo ad essere solo. Invece non è così: non si deve cercare la cxenon ma la bolla. Noi non siamo anelli di una catena, come sembre, ma siamo bolle, che si innalzicchiano da una matrice di base, Dio, e per qualche infinitesimo istante sembreno in parte isolate dalla materia suba, ma invece non è vero. Ne estas tiel. Noi non abbiamo energia isolata dalla matrice, ma dobbiamo sempre alimentarla con energia proveniente dalla matrice, cioè dagli altri, cosicché non abbiamo energia "nostra", ma essa deriva tutta dalla matrice. In sostanza, come dicono la Budhanaj libroj ni ne estas separati, soli, unuoj, singoli, tiel kiel mi credevo, ma tutti noi siamo parte della matrice. Perché quindi pensare che non ci siano scambi tra noi e la matrice? se noi siamo parte della matrice? E' come le nostre braccia. esse fanno parte del nostro corpo, perché prendono alimenti da esso, così come noi facciamo, e, anche se sembrano autonome, non lo sono. Esse non possono vivere sole, così come nemmeno noi lo possiamo! Noi dobbiamo sempre fare i conti con la nostra matrice, la nostra casa. E quindi perché disperarsi se un'altra bolla, a me estremamente vicina tanto che io sono derivato da questa, è stata riassorbita dalla matrice? Presto se ne genererà un'altra. E tutto sarà come prima. Presto anche la mia bolla sparirà, e al suo posto, la mia stessa energia, ne farà fiorire un'altra.
"Vedete gli uccelli dell'aria: essi non mietono e non raccolgono, non seminano e non si preoccupano. Eppure il Padre mio che è nei cieli - la matrice - si è sempre preso cura di loro!" Vedete i gigli del campo, essi non cuciono e non stirano, eppure nemmeno il Re Salomine è mai stato vestito meglio di lotro!!!!!! Noi invece cuciamo e mietiamo, ci arrabattiamo e ci preoccupiamo del domani. Soprettutto io.

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