27 mag 2016

Ottuplice sentiero

"Per sollecitare i suoi discepoli alla produzione della consapevolezza autentica, e pervenire incontro alle esigenze di quelli immaturi o meno accorti, Buddha enunciò le otto fasi di un percorso etico ottimale. 1. Retta visione. La realtà dev’essere vista come un flusso costante, in cui niente permane. È la condizione mentale preliminare all’addestramento. 2. Retto scopo. Ogni azione deve corrispondere a una finalità etica prestabilita, in modo da risultare in armonia con tutti. 3. Retta parola. L’adepto sarà sempre sincero con il prossimo, astenendosi dalle critiche inutili. 4. Retta azione. Ovvero: assoluta correttezza nell’operato, nell’eliminazione di qualsiasi tendenza egoistica. 5. Retto modo di sostentarsi. Verrà scelta un’occupazione lecita, che non rechi alcun danno alle creature. 6. Retto sforzo. Ogni attività quotidiana dovrà essere svolta cercando di dare il meglio di sé, attraverso un perfetto controllo delle passioni. 7. Retta concentrazione. Si imparerà a concentrarsi su un oggetto, un punto o un’attività, al fine di esercitare l’attenzione e attingere la conoscenza intuitiva. È la condizione preliminare, parzialmente mutuata dallo Yoga, alla fase successiva. 8. Retto raccoglimento interiore (samàdhi). Il termine è prelevato dallo Yoga, e allude a una pratica meditativa impeccabile, condotta con estrema consapevolezza e nel totale dominio di se stessi." (da "La filosofia indiana (eNewton Il Sapere)" di Leonardo Vittorio Arena)

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